Singhiozzo singhiozzo…che fastidio!

Un nome scientifico difficilissimo da ricordare: singulto parossistico antiperistaltico, per descrivere invece un sintomo comunissimo in grandi e piccini: il singhiozzo.

Che cos’è il singhiozzo nel neonato?

Si tratta di un piccolo singulto, in genere si presenta poco dopo la poppata, può durare anche diversi minuti e, soprattutto nei piccolissimi, può presentarsi più volte nell’arco della giornata.

Il singhiozzo è dovuto ad una contrazione involontaria del muscolo diaframmatico, il quale divide il torace dall’addome. Nei bambini il singhiozzo può essere associato a diverse cause: un brusco cambiamento di temperatura, come durante il cambio del pannolino o subito dopo il bagnetto, all’immissione nello stomaco di troppa aria ingerita durante la poppata, o all’assunzione di bevande fredde. Tutti questi fattori possono provocare una leggera irritazione di un nervo che attraversa tutto il torace fino ad arrivare al diaframma, il nervo frenico, che nei bambini è molto sviluppato e reagisce agli stimoli determinando il singhiozzo.

Come far passare il singhiozzo nel bambino?

Il singhiozzo, quando compare durante la poppata, sta a significare che il bambino ha ingerito insieme al latte anche molta aria; in questo caso, per favorire la scomparsa del sintomo, sarà sufficiente stimolare il “ruttino”, questo basterà ad eliminare l’aria fastidiosa. Se il singhiozzo non passa nemmeno dopo il ruttino, si può provare a riattaccarlo al seno, questo perché la deglutizione aiuta la distensione del diaframma andando così a contrastare questo disturbo.

singhizzo-massaggio-neonato

Un altro metodo efficace per far passare il singhiozzo è quello di far sdraiare il bambino con la pancia rivolta verso l’alto e massaggiare delicatamente lo stomaco, oppure cercando di farlo starnutire solleticandogli il naso, ovviamente senza andarlo a tappare. Generalmente il singhiozzo è un disturbo passeggero che tende a scomparire in poco tempo, ma possono esserci dei casi in cui, se si prolunga troppo, può indicare la presenza di disturbi diversi come per esempio un’infiammazione del fegato o dello stomaco, oppure un difetto alla chiusura dell’orifizio del cardias (la valvola che separa lo stomaco dall’esofago). Dunque se il disturbo non passa e si protrae per diversi giorni, è bene consultare un pediatra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *